dav

dav

«Stiamo scavando davanti alla cripta: abbiamo trovato una cinta muraria che ci riconduce ad una grande chiesa precedente, qui potrebbe esserci anche la tomba di San Donato, patrono di Arezzo». Così Alessandra Molinari dell’Università Tor Vergata, direttrice scientifica della ricerca nell’area del Pionta di Arezzo parlando delle scoperte rinvenute negli ultimi scavi archeologici, all’interno del parco che ospita il campus universitario. «In due mesi di lavori abbiamo ottenuto risultati strabilianti – spiega Molinari -. Grazie all’uso del georadar si può dire che siamo andati quasi a colpo sicuro. Nelle quattro aree di scavo su cui abbiamo lavorato, e continueremo a lavorare fino al 10 agosto, abbiamo trovato delle mura e molti edifici. Alcune strutture sono di estremo interesse: come l’edificio porticato ampio almeno 20 metri di cui sono state messe in luce alcune porzioni. L’ipotesi è che sia l’antico palazzo vescovile. Gli scavi si stanno concentrando anche intorno alla chiesetta di Santo Stefano, detta anche chiesetta del Pionta. Sono tante le assonanze tra l’inurbamento del Colle del Pionta e San Pietro a Roma. Anche qui la Cattedrale nacque su un luogo di pellegrinaggio, dove erano custodite le spoglie del santo vescovo venerato».

dav

La musealizzazione degli scavi «Dopo due anni di rilievi e ricostruzioni in 3D, oggi le nostre ipotesi diventano realtà – dichiara Mauro Mariottini, presidente dell’Associazione Academo, concessionaria degli scavi – Quanto finora rinvenuto consente di acquisire nuove informazioni sul duomo di San Donato, sui fabbricati di pertinenza e in generale sull’organizzazione topografica e urbanistica del colle in età medievale. Ad ottobre continueranno le ricerche con il georadar per iniziare una nuova campagna di scavi, ma soprattutto per realizzeremo un progetto che mostra come potrebbe diventare il Colle del Pionta se si realizzasse una musealizzazione degli scavi. Il progetto è finanziato da noi, da Banca Valdichiana e può essere finanziato da tutti quei cittadini che vogliono vedere risplendere queste antiche e radici di Arezzo. Il Colle del Pionta è beneficiario del progetto Art Bonus, tutte le informazioni sono sul sito www.arezzoperlastoria.it dov’è spiegato il bonus e i suoi vantaggi. Tutti i fondi donati vengono tracciati e ogni beneficiario può seguire passo passo come viene impiegato il suo contributo».

dav
Alessandra Molinari, Mauro Mariottini e Alessandro Ghinelli

Il sindaco: «Il nuovo volto di Arezzo ha radici antiche» La riqualificazione della zona del Colle del Pionta – famosa oggi e in passato per problemi di sicurezza legati alla presenza di fenomeni criminali e di spaccio – vuole passare dal recupero del sito archeologico del Colle del Pionta. A sostenerlo è il primo cittadino di Arezzo Alessandro Ghinelli: «Dobbiamo fare emergere ciò che questo luogo speciale per la storia cittadina ancora nasconde. Il sito sarà il fulcro della riqualificazione della zona che deve tornare agli aretini e ai turisti. La strada intrapresa è quella giusta.  Grazie a chi ha voluto questi scavi e li ha finanziati. Il Comune di Arezzo nei tre giorni della manifestazione Back in Time – 29-30-31 luglio – ha previsto due stand, uno in via Margaritone e uno al Prato dedicati agli scavi, dove si potrà vedere il lavoro finora svolto e raccogliere fondi per sostenerne gli sviluppi di questo importante progetto».

Articolo precedentePorte aperte. Richiedenti asilo in famiglia, Toscana modello d’accoglienza in Italia
Articolo successivoCrisi grano: stop alle importazioni per due settimane. Agricoltori toscani incontrano presidente Scanavino a Grosseto