foto LaPresse-Anteo Marinoni 20/09/2015 - Jesolo (IT.) cronaca Jesolo, serata finale del concorso di bellezza Miss Italia, edizione 2015. nella foto: la vincitrice Alice Sabatini, miss Lazio photo LaPresse-Anteo Marinoni Miss Italia beauty competition closing ceremony, in Jesolo. in the pic: the winner Alice Sabatini
foto LaPresse-Anteo Marinoni  20/09/2015 - Jesolo (IT.)  cronaca Jesolo, serata finale del concorso di bellezza Miss Italia, edizione 2015. nella foto: la vincitrice Alice Sabatini, miss Lazio photo LaPresse-Anteo Marinoni Miss Italia beauty competition closing ceremony, in Jesolo. in the pic: the winner Alice Sabatini
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«Avrei voluto vivere la Seconda Guerra Mondiale, tanto essendo donna non avrei nemmeno dovuto fare il militare». La frase della nuova reginetta di bellezza, Alice Sabatini, domenica subito dopo l’elezione a Miss Italia ha creato parecchio stupore. Ma a smorzare gli animi ci ha pensato oggi il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona con un invito a visitare il Parco nazionale della Pace di Sant’Anna, teatro della strage nazista-fascista del 12 agosto 1944 (560 le vittime), come testimonial della pace. In una lettera alla giovane il sindaco spiega di trovare «un po’ assurda» la polemica seguita alle sue dichiarazioni durante la serata finale del concorso, in merito alla Seconda guerra mondiale.

L'ossario di Sant'Anna di Stazzema
L’ossario di Sant’Anna di Stazzema

«Dalle nostre donne il racconto del 1942» «Forse la maggior colpa – scrive il sindaco nella lettera di invito – è del fatto che ancora oggi si parla molto poco di ciò che fu la Seconda guerra mondiale per milioni di persone e soprattutto ne sanno troppo poco i giovani che come te sono nati in un periodo di pace». Dopo aver ricordato che al Parco della pace si lavora con lo scopo di promuovere iniziative ispirate al mantenimento della pace e per costruire «un futuro anche sulle dolorose esperienze del passato», il sindaco ha invitato Miss Italia per «sentire dalle nostre donne, allora bambine, e dai nostri superstiti allora solo ragazzi cosa significava vivere nel 1942 o nel 1944. Ti aspettiamo con grande affetto perché tu – conclude – sia testimonial della pace e possa davvero dire di conoscere la storia vera e non quella dei libri che sembra così lontana»

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