«Tutto è pronto per l’Europa». E’ quanto ha detto un consigliere di Banca Mps al termine del cda svoltosi questo pomeriggio a Siena e durato 3 ore. La seduta era stata convocata per dare il via libera al piano di risanamento della banca. Il documento ora dovrà arrivare sul tavolo della Bce e della Commissione europea.

Il piano di risanamento Dopo l’approvazione da parte dell’Europa, lo Stato potrà diventare socio dell’istituto al 70%, investendo circa 6 miliardi con la ricapitalizzazione precauzionale. A quel punto Mps sarà definitivamente salva. Lo Stato diventerà azionista di riferimento entro la fine di luglio. I numeri del piano verranno ufficializzati solo dopo il via libera dell’Unione europea, ma l’ordine di grandezza degli elementi fondamentali dell’operazione dovrebbe essere definito. Il rafforzamento patrimoniale sarà di 8,3 miliardi, contro gli 8,8 chiesti in prima battuta dalla Bce. Per quel che riguarda i tagli al lavoro, il dato finale dovrebbe avvicinarsi ai 6 mila esuberi, su un totale di 25 mila dipendenti. Le filiali da chiudere saranno attorno a 400; ora sono 1.860. L’ultima risposta arrivata è stata quella di Atlante 2, che ha presentato una proposta per lo smaltimento dei 26 miliardi di sofferenze lorde della banca senese. Lo schema prevede che i crediti deteriorarti vengano ceduti al 20,5% del loro valore nominale a una società veicolo, che emetterà 3,3 miliardi di bond senior garantiti dallo Stato con le Gacs e 1,6 miliardi di titoli mezzanini/junior acquistati da Atlante 2.

 

 

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