SAN QUIRICO D’ORCIA – Con il suo ultimo libro “All’inferno e ritorno” (Feltrinelli), Carlo Cottarelli, martedì 20 luglio alle ore 18.30 in piazza del Moretto, sarà ospite di “Aspettando I Colori del Libro”, il Salotto Letterario che animerà il borgo termale di Bagno Vignoni (SI) fino al 25 agosto.

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L’evento, che di fatto apre la stagione degli incontri letterari nel gioiello della Val d’Orcia in attesa della XII edizione de I Colori del libro (11 e 12 settembre), rientra nella rassegna Paesaggi del benessere, organizzata dal Comune di San Quirico d’Orcia in collaborazione con la libreria indipendente Librorcia, Albergo Posta Marcucci e Toscanalibri.it.

Il libro

Il mondo sta affrontando la peggiore crisi economica dalla Seconda guerra mondiale. Nel 2020 il Pil globale potrebbe scendere del 5 per cento. Nel Dopoguerra era sempre cresciuto, a parte una piccola discesa nel 2009, l’anno della grande crisi finanziaria. Il virus sta facendo danni più gravi di Lehman Brothers. E l’Italia? Bisogna tornare al 1945 per trovare un dato peggiore di caduta del Pil. Negli ultimi vent’anni, siamo stati il fanalino di coda dell’Europa in termini di crescita. Oggi, mentre il mondo che conosciamo sembra al collasso, dobbiamo essere all’altezza delle misure necessarie ad ammortizzare la crisi economica, con interventi di lunga durata e con una rapida capacità di attuazione. Dobbiamo chiederci perché non ci sia (ancora) stata una crisi finanziaria. E, a proposito dell’Italia, quanto può salire ancora il debito pubblico? Di certo abbiamo davanti a noi la responsabilità della ricostruzione. Carlo Cottarelli si pone al confine tra il mondo che crolla e il mondo che verrà dopo. Precipitati nel baratro dell’emergenza, abbiamo una grande opportunità: correggere molti errori ripetuti nel passato per aprire strade che accompagnino il nostro Paese in un futuro migliore. L’Italia ha bisogno di tornare a crescere, ma in modo sostenibile dal punto di vista sociale, finanziario e ambientale. Quali sono le sfide che dobbiamo raccogliere per raggiungere una crescita del 2 per cento l’anno? E che tipo di giustizia sociale vogliamo? Dobbiamo salvare la nostra economia, ma per farlo abbiamo bisogno di più uguaglianza, soprattutto nelle opportunità che vengono fornite alle nuove generazioni.

 

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