FIRENZE – Il marchio Toscana verso l’estero ha una riconoscibilità sempre maggiore. Per il 2023 il tasso di crescita delle esportazioni della Toscana è previsto attorno al +7,7%.

Per l’Irpet “sullo scenario di previsione, tuttavia, insistono forti rischi che potrebbero costringere a una revisione al ribasso delle stime nel corso dell’anno”. L’elevata dipendenza della meccanica toscana dalla domanda russa, per l’Istituto, “potrebbe contribuire a indebolire ulteriormente la traiettoria di crescita delle esportazioni della regione”.   Nel 2022 le esportazioni di beni della Toscana sono del +8,4% a prezzi costanti rispetto al 2021. Scontata la dinamica dei prezzi “viste le ampie oscillazioni registrate nel corso dell’anno”, scrivono i ricercatori, la Toscana ha dunque registrato una crescita “al di sopra della media italiana (+7,8%) e di quella delle tre altre principali regioni esportatrici: Emilia-Romagna (+3,8%), Veneto (+5,3%) e Lombardia (+6,1%)”.

Alla base del risultato, secondo l’Irpet, sono stati ancora una volta i prodotti farmaceutici, le cui vendite estere sono cresciute del 42%, a prezzi costanti, rispetto al 2021. Le produzioni in maggior sofferenza sono state quelle sulle quali il rialzo dei prezzi dei prodotti energetici ha pesato di più, come le produzioni chimiche e della metallurgia di base, le cui esportazioni a prezzi costanti sono arretrate rispetto al 2021.

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