FIRENZE – “Io sono convinto che sia giusto attuare i principi dell’autonomia differenziata per le Regioni a statuto ordinario, come prevede l’articolo 116 della nostra Costituzione, ma ritengo che nel merito il disegno di legge proposto dal ministro Calderoli debba essere perfezionato”.

Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ieri pomeriggio, rispondendo in Aula a un’interrogazione del vicepresidente Marco Casucci (Lega). Giani ha elencato quelle che ritiene le criticità del testo della legge. In primis, lo scarso ruolo assegnato al Parlamento. “Ritengo che l’assemblea legislativa debba avere un ruolo centrale e vorrei che in quel disegno di legge venisse fuori con forza.

In secondo ruolo ritengo che i LEP (Livelli essenziali di prestazione) debbano essere preventivi rispetto alla definizione delle materie, così da evitare una penalizzazione delle regioni del Sud rispetto a quelle del Nord. Io intendo l’autonomia differenziata come una capacità di gestire con maggiore efficienza servizi e prestazioni per i cittadini all’interno di una Regione. Questo non deve però comportare l’acquisizione di maggiori risorse e quindi a una sperequazione che accresca il divario tra Nord e Sud d’Italia. Terzo elemento che non condivido è l’identificazione di 23 materie. Preferisco l’autonomia non su materie strutturate generali, ma su quelle che aiutano a leggere le specificità del territorio: nel caso della Toscana la geotermia, la gestione beni culturali, le infrastrutture e anche l’informatica”.

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