FIRENZE – «Le norme sul Green pass stanno mettendo in gravi difficoltà gli oltre 46mila anziani toscani che ospitano un/una badante e le loro famiglie, perché mettono a loro carico gli stessi obblighi di un’azienda; con la conseguenza che molti/e badanti stanno pensando di lasciare l’Italia o rischiano di essere spinti verso il nero».

A dirlo Alessandro Gualtieri, segretario della Fisascat-Cisl Toscana. Il sindacato chiede al Governo di rendere più semplice la normativa e gli adempimenti per questi datori di lavoro, considerando la loro specifica situazione, continuando nel frattempo a incentivare la vaccinazione delle badanti.

«Non siamo certo no-vax o no-Green pass – sottolinea Gualtieri in una nota – ma questo è un settore particolare, che ha bisogno di norme particolari: non si possono equiparare gli anziani che hanno bisogno di una badante ad aziende strutturate». Il segretario ricorda che il Decreto che ha introdotto l’obbligo della certificazione verde, ha assimilato infatti i datori di lavoro dei badanti, quindi gli anziani o le loro famiglie, alle aziende fino a 15 dipendenti, «mettendo a loro carico le relative norme e adempimenti, tutto questo per un anziano solo o per una famiglia è semplicemente insostenibile». Per Gualtieri «c’è poi il problema di chi è vaccinato con lo Sputnik (in Toscana il 44% degli assistenti familiari viene dai paesi dell’Est Europa): questo non dà loro il diritto al Green pass, mentre li lascia molto titubanti sulla possibilità di effettuare una nuova vaccinazione. Il risultato – conclude – è che molte badanti stanno pesando di andarsene, gettando le famiglie nel panico».

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