Il 18 agosto del 1878 sull’Amiata, versante grossetano, avveniva un omicidio. In strada, davanti a centinaia di persone, un Carabiniere spara e uccide un uomo, reo di non essersi fermato ad un ordine perentorio: «Sciogli il corteo e ritirati nel nome della Legge». Nel nome di quella Legge del neonato Stato italiano, Davide Lazzaretti si becca una palla di fucile in fronte. Doveva essere la fine della comunità che aveva costruito in cima al vicino Monte Labbro, ma a 136 anni di distanza siamo ancora a chiederci se quella utopia del Davide, il Santo dell’Amiata, di una società più giusta e solidale nel nome di Dio, avesse un senso. E, soprattutto, se quel senso può avercelo ancora oggi. Mauro Taddei in uno scritto su toscanalibri.it ne ricorda la figura e quelli che furono  suoi insegnamenti, oggi forse più utili che mai in questa crisi economica e di valori.

00 davide“E quando arrivato sarò all’agonia, ti prego, Maria, soccorrimi tu”. Preghiera, implorazione, parole profetiche pronunciate poco prima di essere colpito da una palla in fronte da un rappresentante di quello Stato da poco unitario, del quale si è festeggiato il 150° anniversario qualche anno fa. Molto si è scritto e fantasticato su David (il Santo dell’Amiata) Lazzaretti e su quel movimento religioso, rivoluzionario, socialisteggiante, eretico ed eversivo.

Su quella comunità, ordinamento, unione volontaria di famiglie, la “Società delle Famiglie Cristiane” dapprima corteggiata dalla Santa Sede e sopportata dal neo Stato unitario, sarebbe prevalsa la ragion di Stato (e della Chiesa). La mattina del 18 agosto 1878, mentre a capo di un numeroso gruppo di “seguaci”, uomini, donne, tanti bambini, si recava in processione verso Arcidosso, all’ordine del delegato di Pubblica Sicurezza: “David, sciogli il corteo e ritirati in nome della Legge”, “Io vado avanti in nome di Cristo, Duce e Giudice” rispose David, “ Se volete la pace porto la pace, se volete la misericordia porto la misericordia, se volte il mio sangue ecco il petto. Io, sono la vittima”.

Una palla di fucile pose fine alla contesa. Pose fine? Se però a distanza di oltre centotrenta anni c’è ancora chi tiene accesa la fiammella sul Monte del David, il monte Labro, chi parla e scrive del Profeta, del Santo, del Martire, del Pazzo, il Paranoide, l’Eretico, il Visionario, il Messia dell’Amiata qualche dubbio viene. […] prosegue

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