PRATO – Un dipendente licenziato e un altro in procinto di essere allontanato. Acque agitate al Centro Pecci di Prato.

Si licenziano “dipendenti non apicali per risanare il bilancio. Li licenzia in tronco, senza aver fatto le obbligatorie procedure sindacali. Noi chiediamo l’intervento dei soci pubblici, ovvero Regione Toscana e Comune di Prato”, ha affermato Alessio Bettini della Fp Cgil di Prato e Pistoia. Il sindacalista ha poi ricostruito quanto accaduto.

“Il bilancio 2022 della Fondazione ha una perdita di oltre 300mila euro – ha spiegato ancora Bettini -. Per questo, come organizzazioni sindacali, abbiamo chiesto il confronto sul bilancio. Dopo mille rinvii, il 31 luglio scorso abbiamo incontrato il direttore Stefano Collicelli Cagol che ci ha rassicurato che, nell’immediato, non ci sarebbero state ripercussioni sui dipendenti. Ci è stato detto che il buco di bilancio si era creato a causa dei costi energetici. Così noi abbiamo chiesto di calendarizzare una riunione per verificare anche il bilancio 2023 in corso d’opera e ci è stato risposto che non era necessario. Il 2 agosto riceviamo dalla Fondazione una richiesta perché dovevano comunicarci qualcosa: il 4 agosto abbiamo chiesto quale fosse l’ordine del giorno, proponendo alcune date per l’incontro. Ad oggi non ho avuto risposta sull’ordine del giorno ma purtroppo il 28 agosto al dipendente, iscritto alla Cgil, è stato notificato il licenziamento”.

Secondo Patrizia Pini della Uil Fpl dalla Fondazione “è stata fatta una procedura non corretta. Ai tavoli bisogna condividere le problematiche, si può agire e essere di supporto. Non ci aspettavamo queste modalità. Vogliamo la revoca del primo licenziamento e speriamo che il secondo non venga notificato. E a questo punto richiediamo l’attivazione di un tavolo con tutti gli attori protagonisti”.

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