“Narducci ha mosso i fili e la sindaca ci è cascata in pieno. Cosa c’entra il suo libro se si voleva ricordare veramente commemorare Petrini?” Continua a chiederselo l’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi e continua, soprattutto, a chiederlo al sindaco di Monticiano (paese natale di Moggi), Sandra Becucci.
 
Nemo profeta in patria– Nei giorni scorsi Moggi è stato protagonista a San Quirico di un incontro organizzato dallo Juventus Club Doc Valdorcia-Valdichiana (leggi): «Non mi sento più un abitante del comune di Monticiano» aveva detto. «Mi ha dato fastidio che nella mia Monticiano, che ho portato alle cronache nazionali ed internazionali, sia stato organizzato un evento per ascoltare le barzellette – ha detto Moggi – del PM Narducci (il grande accusatore dello stesso Moggi nel processo di Calciopoli), che con la scusa di commemorare la figura di Carlo Petrini (calciatore anch’esso nato a Monticiano, al centro di una vicenda personale molto travagliata e scomparso nello scorso aprile) è venuto proprio nel mio paese a presentare il suo libro contro di me sulle vicende di Calciopoli». Ed ecco la risposta della sindaca Becucci che, in sintesi, ha sottolineato come a Monticiano tutti i cittadini siano uguali.  «In questi bollenti giorni di mezz’agosto – ha detto Sandra Becucci –  sono diventata oggetto di accuse e critiche da parte di Luciano Moggi, supportato dai fans club della Juventus locali, che lontani dal jet set hanno forse bisogno di un attimo di notorietà. Così come la stampa, stanca delle notizie sulla crisi economica e di cronaca, sta dando ampio spazio “alle verità di Luciano Moggi” che è arrivato a dire “non mi sento più un cittadino del mio paese”. Certo è facile dare voce a persone note che si scagliano contro un Sindaco di un piccolo paese, donna e indipendente. Non avrei voluto rispondere aspettando il momento buono per chiamare Luciano Moggi, che conosco fin da piccola, così come la sua famiglia; tutte persone che fanno parte della mia esistenza e che non avrei mai voluto offendere. Mi ricordo ancora quando esplose il caso “Moggi” e Monticiano divenne luogo di caccia di frasi e interviste da schiaffare sui media. Io e la mia famiglia portammo il massimo rispetto al nostro compaesano al momento caduto in disgrazia. Adesso che mi ritrovo ad essere il primo cittadino di questa Comunità, con la necessità della collaborazione di tutti per fare in modo che questo territorio ritrovi la fiducia in sé stesso, è bastato dare ascolto alla richiesta legittima dei cittadini per ricevere critiche con il plauso degli juventini!!! Vorrei premettere che non conosco il mondo del calcio, pur essendo madre di due giovani uomini, e quanto cercherò di spiegare è assolutamente svincolato da appartenenza a particolari tifoserie. Quanto lamenta il signor Moggi è riconducibile alla presenza del magistrato Narducci a Monticiano il 30 giugno 2012 all’iniziativa realizzata in ricordo di Carlo Petrini, morto il 16 di aprile 2012 e seppellito nel cimitero del nostro Comune. L’iniziativa di commemorazione, che è stata intitolata semplicemente “a Carlo…”, è stata organizzata dal Comune a seguito di una corale richiesta da parte dei familiari, di un nutrito gruppo di cittadini di Monticiano (circa un centinaio di famiglie), e dai signori: Giuseppe Narducci, Stefano Sparapano, Daniele Lo Monaco, Paolo Calabresi, Diego Bianchi e Alessandro Castellucci.
 
E Moggi risponde al sindaco– «La sindaca di Monticiano, Sandra Becucci, ha voluto spiegare in una dichiarazione i motivi per i quali aveva fatto svolgere il 30 giugno scorso una cerimonia di commemorazione per l’ex calciatore Carlo Petrini, in tal modo rispondendo ad alcune mie osservazioni fatte nel corso di una manifestazione tenuta a San Quirico d’Orcia in cui gli organizzatori del locale club Juventus mi avevano invitato a esporre “le mie verità da Calciopoli alla Juve di oggi”. Il difetto, cara sindaca, è nella premessa. La commemorazione di Petrini è stato solo lo schermo dietro il quale si nascondeva il reale e sordido motivo della manifestazione chiesta dall’ex pm Giuseppe Narducci, la presentazione del suo libro su “Calciopoli, la vera storia” (assai presunta per quanto mi riguarda). Se l’iniziativa – come afferma la sindaca – era diretta “a realizzare un ricordo di Carlo Petrini”, non si capisce cosa c’entrasse la presentazione del libro di Narducci, pm del processo di Calciopoli, evidentemente interessato a riuscire a darmi uno smacco proprio nel mio paese natale. Proprio questo accoppiamento niente affatto pertinente avrebbe dovuto rappresentare uno svegliarino per la sindaca, eletta allora da pochi giorni. Insomma chi ha mosso i fili e fatto la richiesta è stato Narducci e la sindaca ci è cascata in pieno. Un po’ di rispetto, anzi molto, nei miei confronti è mancato, ancor più grande se la sindaca ricorda gli ottimi rapporti di famiglia che avevamo in paese in anni lontani. Mi dicono in realtà che dietro ci sarebbero le lotte e i dispetti tra l’ attuale maggioranza, che fa capo alla sindaca, e l’ex maggioranza, ora minoranza. Come ha detto uno degli oratori di San Quirico d’Orcia, i libri si presentano in grandi città per il largo richiamo che possono dare, non in un paesino che io ho citato e celebrato nel mondo durante tutta la mia lunga attività ma che resta di poche se pur elette anime. A quanto pare la sindaca avrebbe voluto chiamarmi e spiegarmi, “aspettava il momento buono per farlo”, così nella dichiarazione, ma non l’ha fatto. Il sito che ha ospitato la dichiarazione della sindaca ha titolato “A Monticiano tutti i cittadini sono uguali”. C’è sempre il “parce sepulto” – ha concluso Moggi -, il perdono per chi non c’è più, ma qualcuno avrebbe dovuto ricordare che Petrini aveva speso gran parte della sua ultima esistenza a scrivere libri contro di me, senza un motivo, che non fosse quello, forse e senza forse, che sparlando di me riusciva a pubblicare e ad averne commissionati altri. Un “cittadino” si era speso quasi unicamente per denigrare un altro cittadino, lui Petrini che come scrive la sindaca, aveva avuto “una vita non esemplare, protagonista e vittima di un mondo corrotto».

Lo Juventus Club replica a Becucci – «Non voglio entrare nella discussione tra la sindaca Becucci e Luciano Moggi – commenta Guido Saletti, presidente dello Juventus Club Doc Valdorcia-Valdichiana “Beppe Furino” -, ma come presidente dello Juventus Club che ha organizzato l’evento, mi sento in dovere di replicare alla prima parte dell’articolo. Mi sembra quanto meno offensivo affermare che noi “abbiamo bisogno di un attimo di notorietà” visto che non facciamo parte del jet set, come ne farà invece parte la signora Becucci, presumo. Io, come presidente vengo eletto dai soci e non ho bisogno di farmi notare per accattare voti come fanno i politici grandi e piccini. In ultimo la sindaca ha dimenticato di dire che io personalmente l’avevo invitata a San Quirico e che lei mi aveva anche confermato la presenza salvo poi non presentarsi e nemmeno avere il gusto di alzare il telefono per avvisarmi. Lei, cara sindaca – conclude Saletti -, può anche continuare a nascondersi dietro il fatto di essere "in un piccolo paese, donna e indipendente" ma questo non dovrebbe esimerla dal rispettare le persone e usare le basi dell’educazione».

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