Si fingeva magrebino, accentuando l’accento straniero e approfittando della sua carnagione olivastra, per depistare le indagini dopo le rapine in banche situate in piccoli centri della provincia di Siena. Un 49enne di origini pugliesi ma da tempo domiciliato a Grosseto è stato però scoperto e arrestato la notte scorsa dai Carabinieri di Siena con l’accusa di rapina aggravata plurima. Sono stati 6 i colpi finora accertati e avvenuti tra luglio 2016 e novembre 2017 nelle filiali Mps di Rosia, Arbia, Vescovado di Murlo, San Giovanni d’Asso, Sant’Angelo in Colle e San Rocco a Pilli che hanno fruttato al malvivente oltre 100mila euro. Dopo l’ultimo colpo il 49enne si era concesso una vacanza alle Antille. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata richiesta dal Procuratore Capo del Tribunale di Siena Salvatore Vitello, dal Pm Nicola Marini ed emessa dal Gip Roberta Malavasi.

Impiegati chiusi in bagno per ritardare l’allarme Secondo le ricostruzioni le rapine avvenivano sempre con lo stesso modus operandi: l’uomo, dopo aver spento il cellulare per non essere localizzato, entrava in filiale in prossimità dell’orario di chiusura a volto scoperto e con una fascia al braccio destro per nascondere una cicatrice, si accertava che non ci fossero altri clienti e chiedeva all’operatore storpiando volontariamente la lingua italiana di poter fare un bonifico verso il Marocco. A quel punto il malvivente estraeva una pistola semiautomatica e si faceva consegnare i soldi, chiudendo poi gli impiegati in bagno per ritardare l’allarme e l’arrivo delle Forze dell’Ordine e allontanarsi a bordo della sua auto parcheggiata nella vicinanze. Solo dopo alcune ore il 49enne riaccendeva il telefono.

Le indagini Il lavoro degli investigatori si è concentrato sul numero di targa annotato da un passante nel corso dell’ultima rapina. Da qui sono riusciti a risalire a un’auto rubata a Grosseto su cui era stata apposta la targa di un altro mezzo rubato a Piombino (Livorno). Incrociando le testimonianze del passante e dei dipendenti con le celle telefoniche e con le immagini delle telecamere di videosorveglianza all’interno e all’esterno delle filiali rapinate, gli inquirenti sono risaliti al malvivente. Durante la perquisizione domiciliare, sono stati trovati le chiavi dell’auto rubata e l’abbigliamento utilizzato per le rapine. L’uomo è attualmente detenuto nel carcere di Grosseto in attesa di convalida d’arresto.

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