Mangiare pesce, leggero e salutare, fa bene sia alla nostra salute che all’ambiente. Meglio ancora se è pesce fresco, di stagione, e se la pesca tiene presenti i cicli vitali dei prodotti ittici. Sono queste le motivazioni all’origine del “calendario del pescato in Toscana” che è stato presentato a Livorno, al Centro interuniversitario di biologia marina ed ecologia applicata (Cibm).

Il Calendario del pescato Realizzato nel dicembre 2018, il Calendario denominato “Stagionalità del pescato in Toscana”, comprende 32 specie, selezionate fra le principali a livello di riconoscibilità e che possono rappresentare un’alternativa rispetto a quelle più presenti sui banconi di vendita. Questo aspetto è importante se si vuole parlare di sostenibilità, perché spostare l’attenzione da varietà sovrasfruttate ad altre che hanno ancora un potenziale di consumo significa proteggere l’ecosistema marino e assicurare anche la continuità delle specie e delle relative attività di prelievo. Senza contare anche i benefici dal punto di vista ambientale, nella diminuzione della soglia dell’inquinamento relativamente ai trasporti, o culturale con la tutela della tradizione culinaria locale favorita dal recupero di specie tipiche. Il Calendario rientra nelle attività finanziate dal Feamp – Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca – che è lo strumento finanziario della Politica Comune della Pesca nel periodo 2014/2020 per la realizzazione di interventi mirati principalmente alla sostenibilità sociale, economica, ambientale dei prelievi e delle attività del comparto ittico.

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