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SIENA – La prova del nove è il risultato degli stress test. Mps, come ha sottolineato Luigi Lovaglio all’Npl & Utp Summit del Sole 24 Ore, “partiamo da una situazione  molto diversa dal passato. Siamo molto positivi e riteniamo siano un esercizio molto importante”.

Considerazione che scaturisce da una presa di coscienza del reale: “Siamo un banca molto solida. Siamo quella con patrimonio più alto, frutto di un aumento di capitale ma anche di generare capitale”. Impossibile per il banchiere poi sfuggire alla questione delle sinergie tra istituti di credito: “Non è una necessità per Mps ma credo che il mercato italiano in un’ottica prospettica debba consolidarsi. La concentrazione è indispensabile. Non è questione solo di Mps, la stessa domanda e considerazione debba essere anche sul tavolo di altri players”.

La creazione del terzo polo bancario va in questa direzione. “E’ una questione industriale . Il tema è che dobbiamo aumentare le dimensioni delle banche italiane. Servono banche grandi che abbiano capacità di fare finanziamenti”, ha aggiunto Lovaglio “Dobbiamo accelerare nell’implementazione del piano – ha aggiunto l’ad – a livello di sistema è molto importante mantenere forte il presidio sul rischio e andare a capire come andare a sostituire i ricavi quando verranno meno i margini sui tassi di interesse”.

Il ceo di Mps ha quindi ricordato che “la strada la stiamo percorrendo nel modo migliore con delle tappe che abbiamo anticipato: questo non ci distrae da una situazione molto favorevole da tassi di interesse nella consapevolezza che questo trend potrebbe mutare”. Per Lovaglio “la guardia deve essere molto alta sulla qualità, su redditività e sulla capacità delle perfomance e sul tempestivo raggiungimento degli obiettivi che ci siamo prefissati”.

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