SIENA – Una partita da 400 milioni. Quasi metà della posta che serve a Mps per portare a termine l’aumento di capitale per quanto riguarda la parte privata: al pubblico, rappresentato dal Tesoro, spettano 1,6 miliardi.

Risorse che arriverebbero da Anima Holding e Axa. L’ad Luigi Lovaglio, secondo quanto riferito da Bloomberg, avrebbe incontrato a margine di un evento di Bank of America a Londra, i ceo Alessandro Melzi d’Eril e Thomas Buberl. Confronti informali ma costruttivi, che potrebbero ripetersi in futuro. Un’altra strada per dare forza all’operazione da 2,5 miliardi porterebbe all’imprenditore Denis Dumont, che in passato è già stato protagonista in Creval. Non sarebbe l’unico che ha un legame con l’istituto guidato da Lovaglio fino a poco tempo fa.

Tra i nomi emersi nelle ultime ore, Hosking Partners LLP, società di investimenti basata a Londra; Alterra Capital Partners, società di private equity focalizzata sull’Africa; Petrus Advisers, altro fondo di investimento del Regno Unito; Steadfast Group Limited, investitore australiano; Toscafund Asset Management, una società di investimento specializzata con sede a Londra. In campo potrebbe scendere anche il fondo Blackrock, da alcuni decenni attivo sul mercato italiano. La volontà del management di Mps sarebbe di completare l’operazione entro la fine di ottobre.

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