Una delle opere in mostra
Una delle opere in mostra

Una nuova avventura di sapore contemporaneo nel centro storico di Pisa. Lancia la scommessa Silvana Vassallo, direttrice della Galleria Passaggi (via Garofani, 14), spazio espositivo per l’arte contemporanea che è stato inaugurato il 10 maggio scorso. Per l’occasione, la Vassallo ha presentato la prima mostra scelta: una personale di Sabrina Mezzaqui dal titolo ‘Una forma di attenzione’ (fino al 19 luglio, visibile dal martedì al sabato in orario 16-20).

 

 

Silvana Vassallo
Silvana Vassallo

Dialogo tra immagini e parole Una mostra singolare, fatta di carta e materiali vari, forbici e colori e in cui la Mezzaqui cerca un nuovo rapporto fra immagini e parole dialogando con la poetessa Antonella Anedda, premiata a gennaio scorso con il Premio Puškin per l’opera poetica e saggistica. Sabrina Mezzaqui, artista appassionata di libri, si ispira al potere simbolico delle parole traducendole in figurazioni plastiche; Antonella Anedda, poetessa e profonda conoscitrice delle arti visive, pratica un tipo di scrittura lirica per immagini.

 

 

 

Sabrina Mezzaqui_3Testi scomposti per opere uniche Le opere che Sabrina Mezzaqui ha realizzato per la mostra si ispirano a tre libri: “Che tu sia per me il coltello”, di David Grossman, “E disse”, di Erri De Luca e alcune liriche di Antonella Anedda contenute nella sezione “Cucire” di “Salva con nome”, sua recente raccolta di poesie. Con una pratica consolidata, ma che non finisce mai di stupire, Sabrina Mezzaqui manipola libri e pagine di carta tramite ritagli delle righe di testo e piegature; oppure cuce, ricama e copia frammenti di testi. In “Che tu sia per me il coltello” l’artista ha ritagliato dalle pagine del libro di Grossman tutti gli spazi bianchi tra le linee di testo, in modo da far emergere l’accumulo delle parole, il loro groviglio e spessore. L’opera “E disse” traduce il racconto di Erri De Luca basato sulla scrittura dei dieci comandamenti sul Sinai in una montagna composta da strisce di testo del libro, ai piedi della quale poggiano dei tappetini di preghiera ricamati con citazioni tratte dal testo. Il tema della sacralità e del peso delle parole lega questi due lavori, mentre “Cucire” è legato a doppio filo a un dialogo con Antonella Anedda, di cui l’artista ricama alcune poesie con la sua calligrafia.

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