FIRENZE – “Una parte dei docenti è in quarantena, un’altra parte è in isolamento e poi c’è una minima parte di sospesi dal lavoro perché non erano in regola con l’obbligo vaccinale.

Il grosso problema per molti presidi è mettere in classe i docenti, per questa ragione molti di loro e la mia stessa associazione avevamo chiesto di procrastinare l’avvio delle lezioni, non tanto per la gravità della situazione epidemiologica, ma per le enormi difficoltà organizzative che ci troviamo ad affrontare”.

Così Alessandro Artini, referente toscano dell’Associazione nazionale presidi ha commentato, su Radio Toscana, la situazione delle scuole che, in parte, si sono riaperte oggi con gli studenti in presenza.

“Per quanto riguarda i docenti – ha poi aggiunto Artini – la possibilità di trovare supplenti è sempre più difficile perché fino a qualche tempo fa, per esempio, in Toscana venivano a lavorare molti professori del sud, ma attualmente vi sono delle regioni come la Sicilia che sono loro stesse sprovviste di supplenti”.

Per questo, ribadisce Artini, è “difficile far funzionare la macchina della scuola. Avevamo detto di procrastinare l’inizio delle lezioni per svolgere determinati compiti, come uno screening di massa e promuovere la vaccinazione nella fascia degli alunni più giovani”.

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