FIRENZE – I dieci “nemici” dell’agricoltura. A mettere in fila gli insetti più dannosi per i nostri raccolti Coldiretti Toscana.

Dalla flavesceza dorata che minaccia la produzione di vino alla cimice marmorata asiatica e la Drosophila suzukii che attaccano decine di specie di alberi da frutto, dalla vespa velutina, il calabrone killer che stermina le api e mette in pericolo la biodiversità al granchio blu che divora cozze e avannotti fino alla cecidomia degli olivi, al cinipide galleno dei castagni, al cerambicide dal collo rosso (Aromia Bungi), un pericolo per pesche, albicocche e susine, al batterio che provoca una gravissima malattia del pero ed melo per finire con il punteruolo del fico.

“La presenza di queste specie – ha evidenziato il presidente Letizia Casani – rappresenta una gravissima minaccia per molte delle colture che caratterizzano la nostra agricoltura. Con gli scambi commerciali si moltiplica l’arrivo di materiale vegetale infetto e parassiti vari che danneggiano le coltivazioni e la sostenibilità economica delle aziende agricole. Sotto accusa è una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nel mercato UE senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni. A farne le spese sono ancora una volta i nostri agricoltori. In Toscana, grazie al lavoro del Servizio Fitosanitario Regionale, stiamo combattendo il diffondersi di questi nuovi inquilini”.

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