Foto Pixabay

“I divari strutturali della scuola pubblica su spazi, tempi e servizi, come mensa, tempo pieno, palestra e adeguatezza degli edifici – si spiega -, amplificano le disuguaglianze sui territori per i minori in svantaggio socioeconomico. Nelle province italiane con più studenti in svantaggio socioeconomico e un’offerta di tempo pieno e mensa  superiore al 50% il livello di apprendimento cresce di 10 punti percentuali. L’Organizzazione, impegnata in prima fila dal 2012 nella prevenzione della dispersione scolastica e nel contrasto alla povertà educativa in Italia, chiede di investire il 5% del Pil per una scuola con tempo pieno, mensa, palestre ed edifici scolastici adeguati per tutti, e di garantire un impiego mirato dei fondi Pnrr sui territori con il maggior svantaggio educativo”. Proprio oggi Save the children lancia una campagna social insieme a TikTok e la content factory Mambo e con la collaborazione di 4 creator – due insegnanti (Sara Bucefalo e Matteo Nesti che ha 29 anni ed è di Firenze) e due studenti (Alessandro Romano e Diego Fusina), per sensibilizzare la community sull’importanza di credere nella  scuola e nel suo ruolo fondamentale nella vita di bambini e adolescenti.

Con riferimento alla Toscana le classi a tempo pieno (40 ore) nella scuola primaria superano il 52,8 e quelle in cui manca  sono 3.492, con un “investimento annuo stimato per attivarlo di 62 milioni di euro circa”. Riguardo alla percentuale delle scuole primarie provviste di mensa scolastica, le punte maggiori, con oltre l’80%, a livello italiano, si registrano proprio alcune province toscane: Prato ha il 90%, Firenze l’88%, Lucca l’84,1%, Pistoia l’82%, seguite da Siena (80%), Pisa (78,4%), Grosseto (75,6%), Livorno (74,1%), Arezzo (67,2%) e Massa-Carrara (66,2%). Riguardo alla scuola secondaria di I grado, le percentuali di quelle dotate di mensa sono in generale più basse, ma sono ancora le province toscane e del Nord Ovest a garantire maggiore copertura. In particolare spiccano in positivo, con percentuali  sopra al 60%, Firenze (73,9%) e Prato (85,6%).

Articolo precedenteTemperature giù di un grado, l’Italia pronta alla svolta sui consumi di gas
Articolo successivoDeliveroo, dati in crescita e attenzione al cibo: Firenze tra i mercati migliori