VOLTERRA – “Siamo pronti fin da subito ad avviare il negoziato con il sindacato per un nuovo contratto integrativo, non appena si renderà disponibile. Abbiamo unilateralmente mantenuto le principali voci retributive e il nuovo contratto potrà avere decorrenza già dal primo gennaio 2022”.

Dopo lo sciopero della scorsa settimana il Consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio di Volterra si affida a una nota, in cui si rivolge direttamente ai sindacati, ai suoi dipendenti, al territorio e alle istituzioni, aprendo ad un dialogo con l’auspicio che possa essere “costruttivo e razionale”.

Bancari sul piede di guerra: No alle esternalizzazioni alla Cr Volterra

“L’obiettivo del cda – si spiega – è quello di stipulare un nuovo contratto aziendale in linea con quanto stabilito dal contratto nazionale, che consenta, anche ma non solo, a fronte di alcune modifiche agli accordi attuali, di attribuire ai dipendenti un premio aziendale parametrato ad un effettivo ritorno alla redditività della banca”.

“Siamo ben consapevoli delle preoccupazioni che toccano i lavoratori ed è proprio per questo che abbiamo deciso responsabilmente di attivarci per trovare soluzioni alternative. Tutti vorremmo evitarlo, ma non è possibile. Chiuderemo anche qualche filiale, non ne possiamo fare a meno come del resto stanno facendo tutte le banche, ma il nostro impegno è e sarà, di trovare soluzioni affinché vengano mantenuti nel territorio i livelli di occupazione attuali” prosegue ancora la nota.

“La banca deve affrontare una riorganizzazione a cui non può sottrarsi perché la realtà del mondo, anche quello bancario, in Italia come ovunque, è che la crisi economica, la pandemia, l’automazione, i sistemi digitali, le abitudini della clientela e molto altro, stanno cambiando lo scenario. O riusciamo a adeguarci a una nuova vita, oppure rischiamo di estinguerci” si spiega da parte del cda.

“Proprio per garantire un futuro solido a questa Banca e al suo territorio stiamo effettivamente cercando nuovi capitali, sondando più possibilità e contiamo di trovarli al più presto. Questo elemento insieme ad un oculato governo dei costi, consentirà a tutti di affrontare il prossimo futuro con serenità” aggiunge il cda che poi entra nel cuore delle rivendicazioni dei sindacati. “Purtroppo, il contratto integrativo è scaduto a fine anno e non è stata la banca a disdettarlo unilateralmente perché è chiaro che non è interesse della banca il perdurare di stati di incertezza”.

“Se Cassa di Risparmio di Volterra tornerà a produrre ricchezza, i dipendenti ne beneficeranno e così il territorio e gli azionisti. Per poter arrivare ad una soluzione è importante, tuttavia, che ci sia al più presto un sereno confronto con il sindacato basato sul reciproco rispetto, una intesa comune è possibile e necessaria non solo per tutte le parti coinvolte, ma anche per i clienti, per le istituzioni locali e gli azionisti” conclude la nota.

Articolo precedentePnrr, Giani: “Per la Toscana movimentati 3,5 miliardi”. Il 16 febbraio tavolo con i sindaci
Articolo successivoLe ferrovie toscane sono nella terra di mezzo. Legambiente: le tratte minori come la Saline-Cecina sono opportunità