FIRENZE – L’Italia è ormai da tempo uno dei fanalini di coda mondiali per quanto riguarda le nascite. La Toscana non fa eccezione.

Anzi. Tendenza che preoccupa, e non poco. L’ultimo allarme arriva da Paolo Fantappiè, segretario regionale della Uil. “La nostra regione, secondo i dati Istat più recenti, con 1,2 figli per donna mediamente si assesta sotto la media nazionale (1,25), con le sole province di Siena (1,26) e Arezzo (1,25) che si aggirano intorno a quella soglia”, ha evidenziato il sindaclista.

“Come UIL Toscana crediamo sia fondamentale investire molto di più sulle politiche di sostegno a favore delle famiglie, a partire da temi come l’abitazione e gli asili nido, oltre all’equiparazione dei congedi di maternità e paternità – ha quindi aggiunto -. In secondo luogo c’è la necessità di porre le condizioni per lo sviluppo della natalità, attraverso il sostegno – tramite politiche attive e passive del lavoro – all’indipendenza economica e abitativa delle giovani generazioni. In questo senso è opportuno andare a rinnovare i CCNL, orientandoli sempre più verso una migliore conciliazione vita-lavoro (aumentando i ROL) ed a un lavoro pagato equamente, stabile e di qualità. Infine occorre anticipare l’ingresso stabile nel mondo del lavoro delle nuove generazioni, ripensando il modello d’istruzione sia secondario che universitario, avvicinandolo sempre di più alle esigenze delle aziende e facendo terminare prima gli studi ai ragazzi”.

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