FIRENZE – Un colpo di spugna alla burocrazia. L’obiettivo della nuova legge per le opere pubbliche è chiaro: snellire i tempi e non mancare l’appuntamento con i fondi del Pnrr e del Pnc.

L’atto è stato approvato in Consiglio regionale a larga maggioranza e di fatto semplifica la procedura di approvazione di quei progetti collegati al Piano di ripresa e resilienza. Quelli che per la presidente della commissione Ambiente, Lucia De Robertis, rispondono a “una programmazione nazionale passata al vaglio dall’Unione europea e sulla cui necessità di realizzazione non vi possono essere dubbi”. La Giunta ha ottenuto che la normativa si applichi anche a tutte quelle opere non sottostanti alla legge, ma da finanziare con il Pnrr. L’atto prevede quindi una semplificazione dei procedimenti relativi all’approvazione delle varianti agli strumenti comunali della pianificazione territoriale o urbanistica nel caso in cui i progetti che incidono sull’assetto del territorio.

L’amministrazione proponente potrà convocare una conferenza dei servizi sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’opera, chiedendo l’attivazione della procedura di variante automatica. I soggetti interessati potranno presentare osservazioni entro i successivi quindici giorni dalla pubblicazione dell’avviso, oppure trenta giorni qualora siano presenti vincoli preordinati all’esproprio, e i soggetti competenti potranno esprimere il parere sulle medesime osservazioni entro i successivi quindici giorni.

Nel caso in cui la realizzazione di opere diverse da quelle pubbliche o di pubblica utilità e finanziate totalmente o parzialmente dal Pnrr o dal Pnc comporti varianti agli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, tali varianti saranno consentite in deroga agli articoli dal 222 al 234 della legge Marson, che di fatto viene superata in buona parte. Tuttavia, la normativa non va oltre la valutazione di impatto ambientale, la cui disciplina deve essere applicata in ogni progettazione.

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