FIRENZE – Due prospettive distinte, destinate a non incrociarsi. Da una parte Assotir, dall’altra la Regione. Al centro il pedaggio della Fi-Pi-Li per i mezzi pesanti.

“Chiediamo un rinvio e un supplemento di indagine e riflessione”, hanno affermato dall’associazione a proposito della creazione della società Toscana Strade, che gestirà la direttrice. “Assotir tiene una posizione che è comprensibile perché tutela interessi di parte, ovvero tutela gli interessi dei tir che preferiscono non pagare un pedaggio, e lo faremmo tutti probabilmente se ci trovassimo ad essere quelli che gestiscono un tir: in realtà noi dobbiamo tutelare gli interessi generali”, ha replicato il presidente regionale Eugenio Giani.

“Pretendere una forma di pagamento prima di avere un servizio di carattere autostradale (corsia di emergenza, piazzole di sosta, interventi per migliorare la sicurezza attiva e passiva, etc) è una pretesa che cozza contro il buon senso e probabilmente anche contro la normativa vigente”, hanno fatto notare ancora da Assotir.

“Il progetto di Toscana Strade – ha quindi osservato Giani – è perché si possa arrivare ad una gestione della Fi-Pi-Li più adeguata da un punto di vista della quotidianità, senza dove rincorrere i cantieri perché si scopre che un pilone è in condizioni precarie come è accaduto nel mese di luglio con code chilometriche a Empoli, e si possa realizzare la corsia di emergenza che non c’è in Fi-Pi-Li, e nei tratti possibili la terza corsia. Ma siccome i soldi alle strade non li danno né il Pnrr, né i fondi europei, o si mette un pedaggio ai tir o questi lavori non si fanno. Io sono per fare questi lavori”.

Con il dibattito in Consiglio regionale, ha aggiunto il governatore, “i toscani vedranno in faccia i consiglieri regionali: chi vuol mantenere così la Fi-Pi-Li metterà in discussione il progetto, chi vorrà una Fi-Pi-Li con la terza corsia, la corsia di emergenza e più moderna, voterà per il progetto”.

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